![]() Un concerto all’insegna dell’incontro tra musica e divulgazione musicale con la presenza di un grande pianista italiano come Andrea Lucchesini e un ormai famoso “narratore” dei fatti musicali come Giovanni Bietti. Il tema è un excursus nella “forma sonata” e condensa un secolo di musica pianistica accostando, in un percorso che si svolge a ritroso nel tempo, la sonata di Liszt e uno dei capolavori del Beethoven della maturità, l’op. 109. biglietteria |
Grande Musica a San Giorgio.Progetto Rachmaninov e dintorni
Pronti con la seconda parte di Grande Musica a San Giorgio dedicata al progetto “Rachmaninov e dintorni” in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno. Prosegue così il felice rapporto di collaborazione con il Conservatorio di Salerno, e, in particolare, con la sua prestigiosa scuola di pianoforte. Otto giovanissimi allievi proporranno un vero e proprio cartellone di quattro appuntamenti in omaggio a Rachmaninov, il grande compositore di cui nel 2023 si celebra il 150° anniversario della nascita, proponendo non soltanto sue musiche ma anche composizioni di autori russi a lui legati.
SALERNO, CHIESA DI SAN GIORGIO
30 SETTEMBRE – 28 OTTOBRE ore 19.30
Con il patrocinio morale del Comune di Salerno
Sabato 30 settembre ‒ ore 19.30
Luigi Merone, pianoforte
Sergej Prokof’ev – Sonata n. 2 in re minore op. 14
Sergej Rachmaninov – Etudes-tableaux op. 39 nn. 2, 4, 6
Alessandro Volpe, pianoforte
Sergej Rachmaninov – dai Morceaux de salon op. 10
Alexandr Skrjabin – Studio op. 8 n. 12
Sergej Prokof’ev – Sonata n. 7 in si bemolle maggiore op. 83
Sabato 7 ottobre ‒ ore 19.30
Federico Cirillo, pianoforte
Sergej Rachmaninov – 3 Nocturnes
Alexandr Skrjabin – Mazurca WoO 15; Mazurca WoO 16
Sergej Prokof’ev – “Montecchi e Capuleti” dai 10 Pezzi dal balletto Romeo e Giulietta op. 75; Suggestion diabolique op. 4 n. 4
Lorenzo Villani, pianoforte
Sergej Rachmaninov – dai Morceaux de fantaisie op. 3
Alexandr Skrjabin – Sonata n. 3 in fa diesis minore op. 23
Sabato 21 ottobre ‒ ore 19.30
Davide Cesarano, pianoforte
Sergej Rachmaninov – Preludi op. 23 nn. 1-2-3-4-5
Alexandr Skrjabin – Fantasia in si minore op. 28
Sergej Prokof’ev – Toccata op. 11
Giovanna Basile, pianoforte
Sergej Rachmaninov – Preludi op. 23 n. 6-7-8-9-10; Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36
Sabato 28 ottobre ‒ ore 19.30
William Pio Cristiano, pianoforte
Sergej Rachmaninov – 13 Preludi op. 32; Polka de W. R.
Gianantonio Frisone, pianoforte
Sergej Rachmaninov – Six Moments Musicaux, op. 16
Con la Testa nella Musica – Stagione Concertistica 2023/24

Siamo pronti per una nuova intensa stagione concertistica!
Si apre ufficialmente la campagna abbonamenti della stagione 2023-24. Un programma ricco e trasversale costituito da 18 appuntamenti tra Teatro Sannazaro, teatro Acacia e Teatro Mercadante con orchestre e solisti di grandissimo livello : inaugurazione l’11 ottobre con il pianista Alexander Gadjev e poi, tra gli altri, Leonora Armellini con l’Orchestra di Padova e del Veneto, Richard Galliano, Luigi Piovano con l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, Alexander Lonquich, Nicola Piovani.
Mercoledì 11 ottobre 2023 – Teatro Sannazaro
Concerto inaugurale
ALEXANDER GADJEV, pianoforte
Giovedì 19 ottobre 2023 – Teatro Acacia
LEONORA ARMELLINI, pianoforte
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO
ALESSANDRO CADARIO, direttore
Giovedì 26 ottobre 2023 – Teatro Sannazaro
RICHARD GALLIANO, fisarmonica
Giovedì 2 novembre 2023 – Teatro Sannazaro
ALEXANDER ROMANOVSKY, pianoforte
Giovedì 9 novembre 2023 – Teatro Sannazaro
BEETHOVEN IN VERMONT, spettacolo scritto e diretto da MARIA LETIZIA COMPATANGELO con il TRIO METAMORPHOSI e musiche di LUDWIG VAN BEETHOVEN.
MAURO LOGUERCIO violino ‒ Adolf Busch
FRANCESCO PEPICELLI violoncello ‒ Hermann Busch
ANGELO PEPICELLI pianoforte ‒ Rudolf Serkin
Mercoledì 15 novembre 2023 – Teatro Acacia
OFM – ORCHESTRA FEMMINILE DEL MEDITERRANEO
ANTONELLA DE ANGELIS, direttore
ETTORE PAGANO, violoncello
Mercoledì 6 dicembre 2023 – Teatro Acacia
NICOLA PIOVANI – NOTE A MARGINE
Marina Cesari, sax
Marco Loddo, contrabbasso
Nicola Piovani, pianoforte
Giovedì 14 dicembre 2023 – Teatro Sannazaro
JAVIER COMESANA, violino
MATTEO GIULIANI DIEZ, pianoforte
Giovedì 18 gennaio 2024 – Teatro Sannazaro
TRIO JEAN PAUL
Integrale Trii di Brahms, Mendelssohn e Schumann (secondo concerto)
Giovedì 8 febbraio 2024 ‒ Teatro Sannazaro
YING – LI, pianoforte
Giovedì 15 febbraio 2024 – Teatro Sannazaro
ENSEMBLE ARS LUDI
I due leoni
Antonio Caggiano, Gianluca Ruggeri, Rodolfo Rossi, percussioni
Giovedì 22 febbraio 2024 – Teatro Sannazaro
ALEXANDER LONQUICH, pianoforte
Giovedì 7 marzo 2024 – Teatro Mercadante
ORCHESTRA DEL MOZARTEUM DI SALISBURGO
LUIGI PIOVANO, violoncello solista e direttore
Giovedì 14 marzo 2024 – Teatro Sannazaro
ANIELLO DESIDERIO, chitarra
Mercoledì 20 marzo 2024 – Teatro Acacia
ORCHESTRA LA FILHARMONIE
ENRICO BRONZI, violoncello
NIMA KESHAVARZI, direttore
Giovedì 4 aprile 2024 – Teatro Acacia
FILIPPO GORINI, pianoforte
I SOLISTI AQUILANI
Giovedì 11 aprile 2024 – Teatro Sannazaro
IAN BOSTRIDGE, tenore
CAPPELLA NEAPOLITANA
ANTONIO FLORIO, direttore
Giovedì 18 aprile 2024 – Teatro Sannazaro
ENSEMBLE BAROCCO DI NAPOLI
Luglio Musicale a Capodimonte

Ritorna il Luglio Musicale al Real Bosco di Capodimonte: quattro concerti gratuiti, finanziati dalla Regione Campania con fondi POC e organizzati dal Museo e Real Bosco di Capodimonte in collaborazione con l’Associazione Amici di Capodimonte ets. Naples-Paris: sulle corde della musica è il titolo scelto per il programma elaborato dal direttore artistico Tommaso Rossi. Un programma vario che vedrà protagonisti Maria Grazia Schiavo, soprano di fama mondiale, che inaugura la rassegna con il pianista Maurizio Iaccarino: un vero e proprio viaggio sentimentale – “di cuore” – tra Napoli e Parigi.
Nel secondo concerto c’è il racconto della Napoli settecentesca che viene fuori dalle lettere di Mozart, filtrate dal sensibile testo di Stefano Valanzuolo.
Per il terzo concerto ci sposteremo nella Parigi raffinatissima del primo Novecento, vibrante della musica splendida di Satie, Debussy e Poulenc, proposta da Ciro Longobardi, pianista di scuola napoletana, ma grandissimo esperto del repertorio francese.
L’ultimo appuntamento è con il Quartetto di Cremona – ensemble protagonista della scena internazionale – propone l’ardito confronto tra due compositori che incarnano, forse più di tutti, le grandi tradizioni musicali, italiana e francese: da un lato Giuseppe Verdi (di cui verrà eseguito il quartetto d’archi, composto – guarda caso – a Napoli) e dall’altro Maurice Ravel.
Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Programma:
Domenica 16 luglio ore 19.30
Passeggiate amorose da Napoli a Parigi tra il XVIII e il XIX secolo
Maria Grazia Schiavo, soprano
Maurizio Iaccarino, pianoforte
Musiche di Antonio Sacchini, Ferdinando Paër, Francesco Mancini, Domenico Cimarosa, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Teodoro Cottrau, Charles Gounod, Reinaldo Hahn, Giacomo Puccini, Stefano Donaudy, Mario Pilati, Victor Herbert.
Sabato 22 luglio, ore 19.30
“La città dei trecento Maestri” – Napoli vista da Mozart
Stefano Valanzuolo, voce narrante e testo
Samuele Telari, fisarmonica
Solis String Quartet
Vincenzo Di Donna, violino
Luigi De Maio, violino
Gerardo Morrone, viola
Antonio Di Francia, violoncello
Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Domenico Scarlatti, Domenico Cimarosa, Sergej Prokof’ev, Giuseppe Martucci, Camille Saint-Saëns.
Trascrizioni, adattamenti ed elaborazioni musicali di Antonio Di Francia e Vincenzo Di Donna
Domenica 23 luglio ore 19.30
Ciro Longobardi, pianoforte
Musiche di Erik Satie, Francis Poulenc e Calde Debussy
Domenica 30 luglio, ore 19.30
Quartetto di Cremona
Musiche di Maurice Ravel e Giuseppe Verdi
Musica con Vista – Vagues Saxophone Quartet

Vagues Saxophone Quartet
“Americhe”
Villa Guariglia, Vietri sul Mare
Sabato 15 luglio ore 21.00
Vagues Saxophone Quartet
Andrea Mocci
Francesco Ronzio
Mattia Quirico
Salvatore Castellano
Programma:
Kurt Weill -The Three penny Opera
George Gershwin – Rhapsody in Blue
Astor Piazzolla – Milonga del Angel
Leonard Bernstein – West Side Story
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Concerto in collaborazione con il Comune di Vietri sul Mare
Musica sotto le Stelle III edizione

L’Associazione Alessandro Scarlatti, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con il Conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno, con il patrocinio della Fondazione Emiddio Mele, presenta nell’incantevole scenario di Villa Pignatelli, dal 7 al 28 luglio la terza edizione della rassegna Musica sotto le Stelle.
Sette concerti, dedicati alla valorizzazione della giovane creatività e con la presenza di ensemble di grande valore tra cui il Quartetto Eos, affiancato dal pianista napoletano Francesco Caramiello, con il quale eseguirà il Quintetto in si bemolle maggiore op. 5 n. 2 per pianoforte e archi di Giovanni Sgambati, compositore di grandissimo spessore nell’ambito della musica da camera italiana di fine Ottocento, di cui lo stesso Caramiello è un fine conoscitore.
Il Vagues Saxophone Quartet propone, il 14 luglio, musiche di compositori provenienti dal continente americano come l’argentino Astor Piazzolla, gli statunitensi George Gershwin, Leonard Bernstein e il tedesco naturalizzato statunitense Kurt Weill.
Di particolare interesse è la presenza (il 21 luglio) di un ensemble di violoncelli, diretto da Luca Signorini, docente al Conservatorio San Pietro a Majella, che raccoglie una ventina di suoi giovani allievi in un repertorio di trascrizioni e brani originali. Un accattivante impasto sonoro, alla ricerca di una dimensione anche inedita del fare musica e di un mondo dei suoni al di fuori di schemi spesso ingabbianti e monotoni.
Programma completo:
Venerdì 7 luglio ore 20.30
Francesco Caramiello, pianoforte
Quartetto Eos
Musiche di Franz Joseph Haydn e Giovanni Sgambati
Martedì 11 luglio ore 20.30
Luigi Merone e Alessandro Volpe, pianoforte
Progetto Rachmaninov e dintorni
Musiche di Sergej Rachmaninov, Sergej Prokof’ev, Alexander Skrjabin
Venerdì 14 luglio ore 20.30
Vagues Saxophone Quartet
Musiche di Astor Piazzolla, George Gershwin, Leonard Bernstein
Martedì 18 luglio ore 20.30
William Pio Cristiano e Gianantonio Frisone, pianoforte
Progetto Rachmaninov e dintorni
Musiche di Sergej Rachmaninov, Sergej Prokof’ev, Alexander Skrjabin
Venerdì 21 luglio ore 20.30
Ensemble di violoncelli del San Pietro a Majella – Luca Signorini
Musiche di: Johann Sebastian Bach, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Antonio Vivaldi, Salvatore Sciarrino,
Francois Servais, George Gershwin, Richard Rodgers, Miles Davis.
Martedì 25 luglio ore 20.30
Federico Cirillo e Lorenzo Villani, pianoforte
Progetto Rachmaninov e dintorni
Musiche di Sergej Rachmaninov, Sergej Prokof’ev, Alexander Skrjabin
Venerdì 28 luglio ore 20.30
Progetto Rachmaninov e dintorni
Giovanna Basile e Davide Cesarano, pianoforte
Musiche di Sergej Rachmaninov, Sergej Prokof’ev, Alexander Skrjabin
Biglietti:
10 euro intero – 5 euro ridotto in vendita un’ora prima del concerto presso Villa Pignatelli e online su Azzurro Service
ACQUISTA
Musica con Vista – Quartetto Eos & Francesco Caramiello – Mercoledì 5 luglio

Quartetto Eos & Francesco Caramiello
Villa Campolieto, Ercolano
Mercoledì 5 luglio 2023 ore 20.30
Quartetto Eos
Elia Chiesa, violino
Giacomo Del Papa, violino
Alessandro Acqui,viola
Giorgio Lucchini, violoncello
Francesco Caramiello, pianoforte
Programma:
Franz Joseph Haydn (1732 -1809)
Quartetto in Sol maggiore, op. 77 n. 1
Allegro moderato
Adagio Menuetto – Trio
Finale: Presto
Giovanni Sgambati (1841-1914)
Secondo quintetto in SI bemolle maggiore op. 5
Andante – Vivace
Barcarola: Allegretto con moto
Andante sostenuto
Allegro vivace
Biglietti acquistabili presso Villa Campolieto a partire da 3 ore prima del concerto.
Per la visita guidata alla Villa, prevista alle 19.30 è necessaria la prenotazione alla mail:
prenotazioniscarlatti@gmail.com
Concerto in collaborazione con
Con il sostegno di
Organi Storici della Campania
![]() Sono ormai ventiquattro anni che l’Associazione Alessandro Scarlatti dedica uno spazio specifico al |
ScarlattiLab Barocco – “Di Pausillipo in su l’ herbosa sponda” Tre Serenate napoletane del ‘600 di Antonio Farina
![]()
Domenica 11 giugno 2023 ore 18.00 INGRESSO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI |
Concerto 18 maggio
Giovedì 18 maggio 2023 – Teatro Sannazaro – ore 20.30
QUARTETTO KUSS
Igor Stravinskij – Concertino per quartetto d’archi n.7; Komitas Vardapet – Roter Schal, Wolken, Festtagslied; Hanna Leonova – Miniatura per il Quartetto Kuss; Pëtr Il’ič Čajkovskij – Adattamenti dall'”Album per i giovani”; Igor Stravinskij -Tre pezzi per quartetto d’archi n. 2; Pëtr Il’ič Čajkovskij – Andante cantabile dal Quartetto n.1 op.11; Sulchan Zinzadse – Tre miniature georgiane; Ludwig van Beethoven – Quartetto per archi in mi minore, op. 59 n. 2 “Rasumowsky”
Note di sala*
Radici comuni d’Europa: il viaggio del Kuss Quartet
È a Soghomon Soghomonian detto Vardapet (Padre) Komitas (1869-1935) che si deve la più grande raccolta di canti sacri della tradizione armena, un lavoro straordinario che il prete armeno compì, dopo studi musicali berlinesi, con assidua tenacia, subendo sulla sua persona – poi – le conseguenze del genocidio operato dai turchi sul suo popolo. Sprofondato nella più cupa depressione – a causa dell’arresto e della deportazione subite – fino alla follia, assistette anche – impotente – alla parziale distruzione del suo lavoro di ricerca etnomusicologica.
È con tre brani di Komitas che si apre questo originalissimo percorso che il Kuss Quartet compie stasera per noi, cercando di unire con la musica ciò che oggi la guerra ha diviso e divide, mostrando quanto assurdo sia contrapporre popoli che hanno matrici comuni, radici culturali intrecciate.
Ha così dichiarato Oliver Wille, violinista del Quartetto Kuss: «Il nostro violoncellista viene dall’Armenia, ci ha fatto conoscere le tradizioni musicali del suo paese, piene di bellezza e anche di dolore. Abbiamo trovato anche tre meravigliosi e caratteristici pezzi della Georgia. Così il nostro programma si è trasformato in un viaggio verso est. Ci sentiamo privilegiati di includere un nuovo pezzo scritto per noi da una giovane compositrice ucraina. Siamo riusciti a darle una borsa di studio per venire a vivere in Germania. La sua città natale in Ucraina è stata completamente distrutta dalle bombe. Nella seconda parte del concerto presentiamo uno dei capolavori di Beethoven, il secondo Quartetto “Rasumowsky” con il suo tema popolare russo nel terzo movimento».
Anche Pëtr Il’ič Čajkovskij ha inserito nell’Album di composizioni pianistiche per la gioventù un gran numero di brani della tradizione popolare del suo paese. Il Kuss esegue degli adattamenti per quartetto d’archi di questi piccoli pezzi. Se nella danza Kamarinskaja nelle crome discendenti staccate iniziali si potrebbe quasi intuire il suono della balalaika – accompagnato dal ronzare del basso della fisarmonica e dal battere di mani e piedi della gente che danza – la Canzonetta francese si rifà piuttosto all’atmosfera d’infanzia di Čajkovskij, in cui l’“elemento francese” aveva un ruolo molto importante (i riferimenti sono la mamma che aveva radici francofone, nata Assier, e la sua governante Fanny Durbach). Babayaga evoca l’immagine di una strega: a questo si riferiscono le dissonanze aspre e gli accenti posti sugli accordi, che sembrano quasi tratteggiarne la figura e la voce. La giovane compositrice ucraina Anna Leonova possiede uno stile eclettico, in cui l’aspetto melodico-espressivo rimane sempre al centro della scena. Anna Leonova ha dedicato al Kuss Quartet il recentissimo brano che verrà eseguito questa sera.
Il compositore georgiano Sulchan Zindadse (1925-1991) ha dedicato ampio spazio, nella sua produzione, alla forma-quartetto. Nello stesso tempo è costante, nella sua musica, l’utilizzo di temi e melodie del folklore georgiano, rivisto, rielaborato attraverso i prismi di uno stile musicale che deve molto a Shostakovic e Shebalin.
Tommaso Rossi
Musica a “quattro parti” : evoluzioni russe
Dopo Le Sacre du Printemps (1913), evocazione della Russia pagana e pietra importante della storia della musica del Ventesimo secolo, Igor Stravinskij (1882 – 1971), nel suo periodo “fauve”, torna a comporre per strumenti solisti e per gruppi da camera. I Tre Pezzi per quartetto d’archi (1914) aprono il concerto in modo sperimentale, all’apparenza folkloristico ma multiforme e prettamente timbrico. Il ritmo dei blocchi sonori e la forza politonale dell’armonia di Stravinskij dissacrano violentemente la musica strumentale “a quattro parti”. In Danse gli strumenti emettono suoni su tutta la lunghezza dell’arco, al tallone, pizzicati striduli al ponticello, in modo percussivo e ognuno con proprie figurazioni melodiche e ritmiche ripetute. Lo fanno senza sviluppo, in modo assestante e senza nessun scambio tra le parti. Excentrique (stravagante), è spiccatamente espressionista. Vortici di cromatismi su continui spostamenti di accento si sovrappongono in sequenze di ostinati omoritmici. È il registro sonoro, fuso ed omogeneo, che guida i frammenti dei recitativi strumentali. Cantique (Cantico), suonato in pianissimo, conclude con altrettante sequenze poliritmiche e nessun dialogo polifonico tra le parti. Anche il più tardo Concertino per quartetto d’archi del 1920, e sulla scia della scuola Viennese, dissacra gli schematismi della forma sonata tradizionale su cui era ancorato il quartetto classico da Haydn a Beethoven. Questo Concertino è un pezzo breve in un unico movimento, vagamente di Allegro di sonata, con un preponderante ruolo solistico del primo violino che insieme agli altri archi è trattato in maniera graffiante, marcatamente ritmico, con glissati su tutto l’archetto, ed effetti timbrici taglienti. La parte centrale, un Andante, sfocia in una cadenza del primo violino su doppie corde, poi la ripresa – decisamente più dialettica fino alla climax di accordi ribattuti – che conclude con “calmo e grave senza crescere fino alla fine”.
Calato in un mondo musicale decisamente diverso, Il secondo movimento, Andante cantabile in si bemolle maggiore (1871) – dal Quartetto in Re maggiore op. 11 – è diventato, sotto la veste di svariate trascrizioni, uno dei brani più popolari di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893). L’adozione di una melodia popolare russa «Vania siede sul divano e fuma una pipa», raccolta dall’autore a Kamenka, è proposta in continue trasformazioni tra passaggi lenti a più agitati e di intensa, commovente malinconia. Morbidezze timbriche accompagnano i dolci crescendo tra le parti in cui il primo violino suona la melodia sottovoce accompagnato con arpeggi dal secondo violino e pizzicati al violoncello. Il brano si inscrive all’interesse verso le musiche popolari che nasce contemporaneamente con la corrente romantica dei nazionalismi musicali. Per creare culturalmente una nazione si sviluppò l’idea, prima promossa da Johann Gottfried von Herder (1744-1803), che il suo spirito autentico fosse espresso attraverso materiale dal folclore: melodie, storie ecc. Periodo questo in cui il folclore musicale era già documentato sul campo con trascrizioni e pubblicazioni.
Raccogliendo l’eredità di Mozart e Haydn, Beethoven affidò al quartetto d’archi le sue più ardite espressioni tra linguaggio armonico e timbrico schiudendo nuove prospettive. Quando nel 1808 il conte Andreas Razumovsky chiese a Schuppanzigh di formare un quartetto da stipendiare come sua “Kapelle”, esso divenne anche il quartetto “personale” di Ludwig van Beethoven, il suo Leibquartett. Periodo questo per Beethoven, in cui tuttavia, tra la Sinfonia Eroica op. 55 e la Quarta op. 60, i quartetti dell’op. 59 assumono l’aspetto di quartetti “sinfonizzati”, seppur non propriamente sperimentali, di portata al di là dell’esperienza e della comprensione dei suoi contemporanei.
il Quartetto in mi minore n. 8, il secondo dell’op. 59 (1804-1806) lotta ripetutamente con il pathos durante i suoi movimenti rapidi e compressi, intersecando nel mezzo un forte contrasto di serenità ma piuttosto cupa. Ciò è reso più direttamente dal Finale, da una spinta ritmica ossessiva, da sonorità costanti in modo minore, e continue ripetizioni del materiale melodico centrale. Questo finale risponde in modo adeguato alla sequenza dei precedenti movimenti: il nervoso Allegro di apertura, il mistico Adagio e l’Allegretto che inizia in modo così semplice, innocuo e poi vira verso complesse armonie. In retrospettiva, è chiaro che i movimenti centrali sono mantenuti molto livellati da Beethoven, in termini di armonia e ritmo, come se fosse una necessaria strategia per smussare la complessità del primo tempo. Tutti e quattro i movimenti rimangono nella tonalità di Mi (minore e maggiore), anche l’adagio, come gli altri sottolinea l’unità dell’effetto. Questa coerenza dell’esperienza ciclica tonale e pressocché totale era chiaramente uno degli obiettivi di Beethoven, qui raggiunto in modo più efficace che nella maggior parte delle altre composizioni del periodo.
Beethoven espone le frasi e gestisce il flusso in modo sottile nel primo movimento Allegro, ma non lascia che il materiale si unisca molto oltre i frammenti melodici di due battute. Questa qualità dipinge l’umorismo essenziale della composizione, che risulta un insieme di tensione e ipersensibilità. Il pezzo è più brusco che violento, più teso che arrabbiato, sensibile piuttosto che realmente sofferente. Per quanto riguarda le ultime battute del primo movimento, portano il motivo della triade spezzata non nel suo abituale pianissimo acuto, ma per la prima volta in fortissimo. Beethoven amava reinterpretare con fortissimi i temi “tranquilli”. Joseph Kerman (1979) racconta che gli venne in mente, l’Adagio in Mi maggiore, “contemplando il cielo stellato e pensando alla musica delle sfere”, scriveva Carl Czerny, che conosceva bene Beethoven. Nel modo più diretto possibile, l’Adagio trascende le tensioni del movimento iniziale con un’estasi di contemplazione silenziosa e senza tempo. Verso la conclusione si allontana cautamente da questa visione, con un movimento di Allegretto in mi minore di studiata semplicità, con una melodia delicata e quasi patetica costruita su di un unico ritmo.
Salvatore Morra
*Questo testo non può essere riprodotto, con qualsiasi mezzo analogico o digitale, in modo diretto o indiretto, temporaneamente o permanentemente, in tutto o in parte, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’autore o della Associazione Alessandro Scarlatti