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ALTRI NATALI – Il Canto di Maria 29 dicembre 2022

ALTRI NATALI
IL CANTO DI MARIA
13 – 29 dicembre 2022

L’iniziativa è realizzata con il contributo del Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Prenotazioni: prenotazioniscarlatti@gmail.com


29 dicembre 2022 – Basilica del Gesù Vecchio – ore 20.30

Miragres! Santi e menestrelli alla Corte di Alfonso X El Sabio

Alfonso X “el Sabio” (XIII secolo)
dalle Cantigas De Santa Maria
Prologo: Porque trobar
CSM 8 A Virgen Santa Maria
CSM 383 O ffondo do mar
CSM 302 A Madre De Jesu Christo
CSM 95 Quen aos servos da Virgen
CSM 26 Non è gran cousa
CSM7 Santa Maria Amar
CSM 176 Ben sab’a
CSM 165 Niun Poder d’este mundo
CSM 112 – Nas Coitas Devemos Chamar
CSM 422 Madre De Deus

 

ENSEMBLE LA MANTICORA
CARLA BABELEGOTO, voce
ENEA SORINI, voce, salterio, percussioni
ALESSANDRO DE CAROLIS, flauti, cornamusa
GIORDANO CECCOTTI, viella, rebec
PEPPE FRANA, oud, citola

ENEA SORINI
Cantante, percussionista e suonatore di salterio.
Nato ad Urbino (Italy), il 13 Gennaio 1975, si avvicina al mondo della musica all’età di otto anni, quando viene selezionato per entrare nel coro dei Pueri Cantores di Pesaro: tale esperienza (durata circa 15 anni), gli consente di venire a contatto con la musica antica.
Dopo aver intrapreso e terminato gli studi artistici presso la sua città (diploma in Cinema d’animazione alla Scuola d’Arte e laurea di I° livello in Scultura all’Accademia di Belle Arti) si trasferisce a Pesaro dove consegue dapprima la laurea di I° livello in Canto (indirizzo cameristico/oratoriale) e successivamente la laurea di II° livello in Canto Barocco presso il Conservatorio G.Rossini, seguendo nel frattempo masterclass di canto con Gloria Banditelli e Claudio Cavina.
Specializzato in musica medievale/rinascimentale, si è esibito nei festival più importanti d’Europa e d’oltre Oceano (“Festival de Ambronay”, “Festival Oudemukiek” di Utrecht, “Festival Centro Historico” di Città del Messico, “MA Festival” di Brugge, “BRQ Festival” di Vantaa, “Festival de Musique” di Maguelone, “Early Music Festival” di Boston, “Festival Baroque” di Pontoise, “Festival de Saint-Denis”) calcando grandi palcoscenici e prestigiose sale da concerto (“Sala Filarmonica” di Cracovia, “Konzerthaus” di Vienna, “National Gallery” di Londra, “National Arts Center” di Ottawa, “Kampnagel” di Amburgo, “Cité de la musique” di Parigi).
Collabora principalmente con l’ensemble Micrologus (Assisi), Les Musiciens de Saint-Julien (Parigi), La Morra (Basilea), Pera Ensemble (Monaco/Istanbul); ha lavorato con il coreografo/ballerino belga Sidi Larbi Cherkaoui i cui spettacoli sono prodotti e distribuiti in tutto il mondo da “Eastman” (Anversa).
E’ fondatore dell’ensemble Bella Gerit di Urbino (gruppo di ricerca e interpretazione del repertorio rinascimentale); oltre ad esserne cantante/strumentista, ne cura la parte discografica.
Collabora con l’ensemble la Barocca di Milano (dir. Ruben Jais/Gianluca Capuano).
A livello discografico ha inciso per Alpha, Sony, Hyperion, Tactus (di cui 2 “Diapason d’or”); è stato trasmesso e ha lavorato per le emittenti di Radio3, Radio France, RSI Svizzera, Polskie Radio, WDR3.

CARLA BABELEGOTO
Nata a Terlizzi (Bari) cresciuta a Lodi, inizia la sua esperienza canora a 12 anni nel coro della cappella musicale della cattedrale di Lodi. Accanto agli studi di ingegneria al Politecnico di Milano, affianca quelli di canto con Vincenzo Manno, trombone con Giovanni di Stefano e pianoforte con Ariella Soffritti alla Scuola Civica di Milano. Ha seguito masterclass di canto barocco, monodia monteverdiana e canto lirico con SaraMingardo, Rinaldo Alessandrini e Luciana Dintino e ha studiato canto con Marina de Liso, Thomas Michael Allen e John Norris (Alexander Technique).
Ha collaborato con Laverdi Barocca di Milano, con la coreografa Anne Teresa de Keersmaeker, con l’ensemble Ghislieri consort di Pavia diretto da Giulio Prandi; con Christoph Spering per il Kulturwald festival di Thomas E. Bauer.
Collabora con numerosi ensemble come Collegium Vocale Gent (Philippe Herreweghe), Renè Jacobs, Andreas Spering, Capella de La Torre (Katharina Bäuml), specializzato in repertorio rinascimentale, il collettivo di musicisti graindelavoix (Björn Schmelzer, repertorio medievale), Concerto Romano (Alessandro Quarta), l’ensemble di musica rinascimentale Lala Hoehoe, Nederlands Bach Vereniging, Musik Podium Stuttgart (F. Bernius), Club Medieval (Thomas Baeté), Ensemble Lucidarium, con i quali ha partecipato a molti festival internazionali. Ha ricoperto ruoli in molte produzioni di opere liriche, ha registrato con l’ensemble Alraune per l’etichetta Novantiqua, ha partecipato in qualità di cantante attrice a prime di autori contemporanei europei.
Nel 2020 ha fondato un duo col liutista e polistrumentista Peppe Frana di musica medievale, con cui si esibisce anche nella formazione più estesa, La Manticora. Insegna “Music theory for the Cambridge examination” al Liceo Musicale Francesco Petrarca di Arezzo.

 

PEPPE FRANA
Appassionatosi in giovane età al rock d’oltreoceano e oltremanica, diventa presto l’incubo dei migliori insegnanti di chitarra elettrica del circondario.
Ventenne viene folgorato dall’interesse per le musiche modali extraeuropee attraverso la musica di Ross Daly e intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai, Ross Daly stesso.
Dall‘incontro con i membri dell’Ensemble Micrologus scaturisce l’interesse per la musica del medioevo europeo e per il liuto a plettro, di cui diventa presto uno dei più apprezzati solisti e insegnan- ti, specializzandosi nel repertorio trecentesco Italiano.
Dal 2013 al 2015 studia liuto medievale presso la Schola Cantorum Basilensis sotto la guida di Crawford Young, inaugurando la sua prima esperienza di studio musicale accademico.
È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli.
Collabora stabilmente con molteplici artisti e progetti musicali nell’ambito della musica antica, orientale ed extracolta e svolge una florida attività concertistica in tutto il mondo.
È il direttore artistico di Labyrinth Italia.

ALESSANDRO DE CAROLIS
Flautista e polistrumentista, dopo un fiero esordio come autodidatta studia flauto dolce con Maria de Martini e Tommaso Rossi, perfezionandosi con Dan Laurin e successivamente con Pedro Memelsdorff presso l’Esmuc di Barcellona. Svolge un’intensa attività concertistica, collaborando tra gli altri con l’ensemble Barocco di Napoli, l’ensemble Dissonanzen, l’Orchestra di Padova e del Veneto, Antonio Florio, l’orchestra barocca Modo Antiquo di Federico Sardelli, l’orchestra barocca della Vadstena Akademien diretta da Dan Laurin, il quartetto vocale Ring Around, l’ensemble di musica medievale La Manticora, l’ensemble Bryggan, l’ensemble Concentus Concordiae. Da sempre appassionato alle musiche tradizionali, si è avvicinato al whistle ed al flauto tradizionale irlandese e si è dedicato alla musica modale partecipando ai seminari tenuti da Peppe Frana e Harris Lambrakis.
Musicista poliedrico ed attivo in diversi ambiti musicali, ha collaborato in concerti, colonne sonore, spettacoli teatrali e registrazioni discografiche con numerosi artisti, come Daniele Sepe, Stefano Bollani, Luca Aquino, Vinicio Capossela, Angelo Branduardi, Peppe Barra, Gianni Lamagna.
Ha suonato in importanti festival italiani ed internazionali, come la stagione concertistica IUC a Roma e la rassegna della GOG a Camogli, l’Alexsander Arutyunian Wind Festival di Yerevan in Armenia, il 4° Festival de Musica di Naolinco, in Messico, il festival dell’Abbaye de l’Epau di Le Mans in Francia, il Barocco Festival Leonardo Leo, il Festival Barocco Alessandro Stradella di Viterbo e Nepi, il festival Musica Cortese di Pordenone, la rassegna concertistica I Suoni della Devozione di Brindisi, il Ravello festival, il Futura festival di Civitanova Marche, il Festival della Letterura di Salerno, la stagione concertistica dell’associazione Alessandro Scarlatti di Napoli e le rassegne organizzate dall’associazione Dissonanzen di Napoli.
Insegna flauto dolce e flauto traverso in progetti didattici in area napoletana ed ha tenuto workshop e seminari di flauto dolce, prassi ed interpretazione della musica antica, introduzione alla musica irlandese a Città del Messico, Naolinco, Città di Castello, Tolve, all’Università degli studi di Napoli Federico II ed al conservatorio Nicola Sala di Benevento.

GIORDANO CECCOTTI
Si diploma come “maestro d’arte” presso l’Istituto Statale “B. Di Betto” di Perugia. Entra a far parte di un ensemble di musica medievale in qualità di viellista che lo porterà quindi in contatto con alcuni elementi dell’ensemble Micrologus dando così inizio ad una lunga serie di collaborazioni.
Dopo aver stazionato in diversi gruppi musicali locali, nel 1998 fonda l’ensemble Laus Veris con cui si esibisce in molti tra i più importanti festival e feste storiche italiani e internazionali.
Partecipa al “XXVII Rencontres internationales de luthiers et maîtres sonneurs” di Saint Chartier, in Francia, dove aderisce allo stage di ghironda con J-F. “Maxou” Heintzen, e più tardi si iscrive allo stage sul violino francese e occitano con Gabriele Ferrero.
Liutaio dal 1999 al momento sta affrontando un’intensa ricerca iconografica sugli strumenti musicali del centro Italia tre-quattrocentesco e su altri strumenti antichi ancora esistenti, prestando particolare attenzione alle tecniche e ai materiali di costruzione, allo scopo di riprodurre tali strumenti in scala reale. Questa sua intensa ricerca, in particolare, lo porta alla scoperta di un’immagine raffigurante una nyckelharpa del primo ‘400 senese. Fotografata e spedita al musicologo svedese Per-Ulf Allmo, confrontata con altre immagini, essa è risultata come una tra le più antiche in Italia e Svezia. Ciò permetterà a Giordano Ceccotti e ad alcuni suoi colleghi di ottenere consensi positivi da parte dell’Istituzione Svedese per la creazione, a Forlimpopoli, della prima Scuola Internazionale di Nyckelharpa, sotto la guida dell’insegnante Marco Ambrosini degli Oni Wytars.
Ripropone vielle, ribeche, lire da braccio, ghironde, liuti, salteri, chitarrini e ogni forma di strumento a corda ripreso da iconografia e collabora nei suoi studi con musicisti di fama internazionale.
Alcuni suoi strumenti compaiono inoltre negli ultimi lavori dell’ensemble Micrologus, e in altri album di ensemble italiani e non (francesi, svizzeri, tedeschi, americani, austriaci, canadesi) e nel campo moderno, in “Ho un sogno” di Anna Oxa e “Kronomachia” di Daniele Sepe.
Negli ultimi anni si è dedicato alla costruzione di strumenti elettrici anche solid body riproponendo versioni moderne di strumenti antichi o tradizionali come ghironde, viole da gamba, mandoloncelli, oud, mandole, ecc..
Ha frequentato numerosi corsi ad esempio di violino irlandese presso il maestro Marco Fabbri di Roma e della ghironda con Stéphane Durand, Valentin Clastrier, tra i musicisti più illustri nel campo della musica tradizionale francese e moderna.
Consegue il diploma di Maestro liutaio e archettaio presso la Scuola di Maestri liutai di Gubbio.
Frequenta lezioni di lira da braccio con Igor Pomykalo.

 

 

ALTRI NATALI/Il Canto di Maria 16 dicembre 2022

ALTRI NATALI
IL CANTO DI MARIA
13 – 29 dicembre 2022

L’iniziativa è realizzata con il contributo del Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”


Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Prenotazioni: prenotazioniscarlatti@gmail.com


16 dicembre 2022 –Basilica del Carmine Maggiore – ore 20.30

Verba Pastorum

Francesco Provenzale (1624 – 1704)
Dixit Dominus per coro e basso continuo

Pietrantonio Gallo(1702 – 1777)
Messa Pastorale per soli, coro e orchestra
Messa in sol maggiore per soli, coro, violini obbligati ed oboi ad libitum

CORO MYSTERIUM VOCIS
Soprani
Teresa Di Gennaro, Giulia Lepore, Angela Luglio, Carolina Napoletano, Fiorella Orazzo, Sabrina Santoro, Cecilia Videtta
Contralti
Cristina D’Alessandro, Roberta De Mattia, Margherita Di Gennaro, Marina Esposito, Tiziana Fabbricatti, Nunzia Federica Faro, Marina Meo
Tenori
Alessandro Caro, Marcello Della Gatta, Valerio Ilardo, Guido Mandaglio, Mattia Totaro
Bassi
Cesario Vincenzo Angelino, Roberto Gaudino, Guglielmo Gisonni, Gianluca Scotto di Tella, Fabio Todisco

Dalla sua costituzione nel 1992, sotto la Direzione del M° Rosario Totaro, il coro Mysterium Vocis ha svolto un’intensa attività concertistica, proponendo partiture desuete appartenenti alla tradizione musicale napoletana sei-settecentesca e promuovendo particolarmente la diffusione del repertorio sacro dei compositori Pietrantonio Gallo, Pasquale Cafaro e Nicola Sala.
Il coro vanta nel suo repertorio anche prime esecuzioni di autori contemporanei, come l’oratorio Nativitas ed il Requiem di Gaetano Panariello, la cantata Laudato sie di Giacomo Vitale, la composizione da camera Platon – Una lettura dal Symposion di Nicola Scardicchio, la Missa Mysterium di Marco Palumbo.
Numerose, nel corso degli anni, le partecipazioni a prestigiosi Festival e Rassegne (Festival “Monteverdi” di Cremona, Festival dell’Aurora di Crotone, Ravello Festival, Festival di Saint-Denis, Festival Kirkko Soikoon di Helsinki, Sorrento Festival, Festival Cimarosa di Aversa, Barocco Festival Leonardo Leo, Festival Duni di Matera, Festival Durante di Frattamaggiore) e le collaborazioni con Enti musicali di alto profilo artistico (Accademia di Santa Cecilia, Teatro Sperimentale “A. Belli” di Spoleto, Teatro di San Carlo, Associazione Alessandro Scarlatti, Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, Fondazione Franco Michele Napolitano, Nuova Orchestra Scarlatti).
Il coro ha collaborato con continuità con il M° Antonio Florio sia con la Cappella della Pietà de’ Turchini sia con la Cappella Neapolitana; nell’ambito di questo proficuo rapporto di collaborazione, il coro ha partecipato tra l’altro alle registrazioni della casa discografica francese Opus 111-Naïve Vespro in festo Sancti Philippi Neri su musiche di Provenzale e Veni Creator Spiritus su brani di Jommelli, Porpora e Cafaro, oltre a realizzare altri cd autonomamente.

ROSARIO TOTARO
Musicista napoletano, si è diplomato al Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli prima in pianoforte, sotto la guida di Carlo Ardissone, e successivamente in canto, con Tina Quagliarella. Ha in seguito approfondito gli studi di canto con Michael Aspinall , Claudine Ansermet e Maria Ercolano. L’incontro con il M° Argenzio Jorio ha alimentato la passione per la direzione di coro, che lo ha portato a dirigere nel 1984 il gruppo “Li chori in musica neapolitani” e dal 1992 ad oggi il coro Mysterium Vocis.
Nel 1991 entra a far parte del gruppo vocale-strumentale “Cappella Neapolitana”di Antonio Florio in qualità di tenore, con cui ha partecipato ad importanti manifestazioni e stagioni concertistiche in Italia (Teatro S.Carlo di Napoli, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Massimo di Palermo) e all’estero (Vienna, Berlino, Madrid, Lisbona, Parigi, Londra, Città del Messico, Buenos Aires, Tokio, Shanghai, Gerusalemme). Con lo stesso gruppo ha inoltre partecipato a numerose registrazioni con le case discografiche Simphonia, Opus 111, Naive e Glossa.
Dal 2016 cura e dirige il coro di voci bianche “I Coro…nati” della Cinquegrana dell’Istituto Comprensivo Statale “Gneo Nevio”.
È docente presso il Conservatorio di musica “Domenico Cimarosa” di Avellino

ARTEMUS ENSEMBLE
L’Orchestra Artemus è un progetto fondato nel novembre del 2017 dai Maestri Alfonso Todisco e Francesco D’Aprea, con l’obiettivo di creare una realtà musicale di alto profilo artistico impegnata nella divulgazione della musica colta sul territorio. L’orchestra ad oggi conta quasi 100 concerti, cinque stagioni concertistiche e due dischi prodotti dalla Satyr MB Production di Nello Petrucci: “gli Echi dell’eterna bellezza”, con musiche ispirate all’antica Pompei di F. Cuccurullo, A. Onorato, P. Odierna e N. H. Samale, presentato nel dicembre 2019; “Il Prodigio”, con tre delle dodici sinfonie per archi di F. Mendelssohn, pubblicato nell’ottobre 2020.

ALFONSO TODISCO
Pianista e direttore d’orchestra, si laurea presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno prima in pianoforte con il M° Tiziana Silvestri, poi in direzione d’orchestra con 110 lode e menzione d’onore sotto la guida del M° Nicola H. Samale. Ha partecipato inoltre a Masterclass con i maestri Bruno Aprea e Daniele Agiman. Attualmente sta conseguendo il Postgraduate in direzione d’orchestra presso il MUK di Vienna con il M° Andreas Stoehr. E’ attivo nel mondo della ricerca, ha pubblicato numerosi articoli e ha partecipato a conferenze importanti in Italia e all’estero con un progetto incentrato sulle sonate di Domenico Scarlatti.
Alfonso Todisco è co-fondatore dell’Orchestra e l’Accademia Artemus di Pompei.
Ha diretto la KLK Symphonic Orchestra di Lviv (Ucraina), l’Orchestra del Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, l’Orchestra Sinfonica di Vidin (Bulgaria), la Joven Orquestra de Leòn (Spagna), l’Orchestra dei Musici di Parma, la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Città di Roma, l’Orchestra da Camera Abruzzese “B. Croce”, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Ruse (Bulgaria), con successo di pubblico e di critica.
Nel settembre 2022 ha lanciato il suo ultimo disco con le serenate per archi di Dvorak e Tchaikovksy, inciso con la KLK Symphony Orchestra per la Da Vinci Classics.
E’ docente di pratica pianistica presso il Conservatorio “G. Martucci” di Salerno

 

ALTRI NATALI/ Il Canto di Maria 13 dicembre 2022

ALTRI NATALI
IL CANTO DI MARIA
13 – 29 dicembre 2022

Manifestazione  promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Prenotazioni: prenotazioniscarlatti@gmail.com


13 dicembre 2022 –Basilica di Santa Maria della Pietrasanta – ore 20.30

NataleEnsemble

Karl Jenkins (1944)
Cantate Domino
Lullay

Michael Praetorius (1571-1621) – Jan Sandström (1954)
Es ist ein ros entsprungen

Tradizionale inglese (XVI sec.)
Coventry Carol (arr. Rathbone)

Tradizionale svedese (XVI sec.)
Gaudete (arr. Brian Kay)

John Tavener (1944-2013)
Today the Virgin

Arvo Pärt (1935)
Magnificat

Morten Lauridsen (1943)
O magnum mysterium

John Tavener
The Lamb

Franz X. Gruber (1787-1863)
Stille nacht (arr. Rathbone)

Irwing Berlin (1888-1989)
White Christmas (arr. Krammer)

Francis Poulenc (1899-1963)
Hodie Christus natus est

Karl Jenkins
Exsultate jubilate

ENSEMBLE VOCALE DI NAPOLI
ANTONIO SPAGNOLO, direttore

ENSEMBLE VOCALE DI NAPOLI
Soprani
Iolanda Margherita Amato, Ellida Basso, Monica Bosco, Guendalina Casa, Ester Castaldo, Rosaria Ceci, Alessandra Lanzetta, Diana Mucci
Contralti
Lucio Carlevalis, Luisa Daniele, Emanuela de Rosa, Marcella Del Monaco, Susanna De Micco, Vittoria Iriti, Nicoletta Spagnolo
Tenori
Gennaro Del Gaudio, Guido Ferretti, Felice Mondo, Ciro Montella, Antonio Parisi
Salvatore Ruggiero, Edgardo Visciola
Bassi
Andrea Campese, Carlo Forni, Davide Franco, Carlo De Nicola, Giovanni Longobardi
Sergio Petrarca, Gaetano Russo

Costituitosi nel 1983, svolge un’intensa attività concertistica, frutto di una costante ricerca vocale ed esecutiva. Alla letteratura musicale antica si affianca l’esplorazione di pagine significative del repertorio corale, tra l’età barocca e la produzione musicale contemporanea a cappella.
L’Ensemble ha collaborato con diverse formazioni strumentali per la realizzazione di opere del repertorio corale in stile concertato. Ha partecipato, riscuotendo univoci consensi, a importanti rassegne e concorsi nazionali ed internazionali quali la Rassegna internazionale di Canto Corale di Alghero (primo premio nel 1991 e nel 1992).
Vincitore del XII Concorso nazionale Guido D’Arezzo (1995), l’’Ensemble ha al suo attivo varie incisioni discografiche (Fonit Cetra, Fonè, Opus111, Niccolò) e prestigiose collaborazioni con il Maestro Roberto De Simone ed il Maestro Antonio Florio.
Ha pubblicato per la Niccolò un’inedita raccolta di madrigali di Scuola Napoletana dal titolo
“Spesso gli lego” e un disco di Balli e Villanelle coll’Ensemble Strumentale “Il Labirinto”.
E’ stato diretto in importanti produzioni da S. Accardo (“Così fan tutte” di W.A.Mozart), R. Clemencic (Mottetti di Pergolesi), P. Maag (“Requiem” di Mozart ”Passione secondo San Giovanni“ di Bach), M. Pradella (Gloria di Vivaldi), Vladimir Spivakov (Messa dell’Incoronazione di W. A. Mozart).
Ha preso parte alle Stagioni concertistiche della Rai di Napoli (1987-1990-1991), dell’Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli (nel 1988 e dal 1996 al 2019 ), del Centro di Musica Antica della Pietà de turchini (2000-2001-2002) e dello Sferisterio di Macerata (1998).
Nel dicembre 1998 ha partecipato alla produzione del Requiem di Mozart con l’orchestra “I Cameristi del Teatro della Scala” diretti dal M° Gaetano Cuccio.
Ha realizzato per il “Maggio dei Monumenti” a Napoli importanti produzioni negli anni 2000 – 2001 2002 – 2003 – 2004, tra esse lo “Stabat Mater a 10 voci” per soli, coro e basso continuo di Domenico Scarlatti e la “Messa di S. Cecilia” per soli, coro ed orchestra di Alessandro Scarlatti.
Nel Giugno 2003 è stato ospite delle celebrazioni nel Duomo di Milano, in occasione dei 600 anni della Cappella Musicale, eseguendo, in due concerti, il “Miserere” di Leonardo Leo e la “Missa pro Defunctis” di Alessandro Scarlatti insieme a pagine significative della musica sacra di F. Poulenc e
B. Britten.
Ha partecipato inoltre all’esecuzione della” Via Crucis” di F. Listz nella primavera 2004 e nel marzo 2011 a Siena per l’Accademia Chigiana, con la direzione del M° Michele Campanella con il quale, nel maggio 2006, ha eseguito la “Petite Messe Solennelle” di G. Rossini a Pechino e Shangai in occasione dell’anno dell’Italia in Cina, con repliche nel 2007 a Perugia e nel 2008 a Siena, per l’Accademia Chigiana, e successive negli anni 2011, 2017, 2018, 2020.
Nel 2008 ha realizzato la prima esecuzione italiana di “Passio” di Arvo Pärt.
Nel 2012 è stato invitato dal Pontificio Istituto di Musica Sacra a tenere il concerto conclusivo dei lavori del Convegno Internazionale “Umbra Mortis Vitae Aurora” nella Basilica Lateranense di Roma.
È stato ospite delle stagioni concertistiche di Ravello Festival nel 2013 e 2015.
È diretto dalla fondazione dal M° Antonio Spagnolo.

Giovedi 15 dicembre Teatro Acacia

DANILO REA, pianoforte
MASSIMO MORICONI, contrabbasso
ELLADE BANDINI, batteria
TAKE ZERO – La canzone d’autore italiana degli ultimi 30 anni in chiave jazz

Danilo Rea è uno dei pianisti jazz italiani più apprezzati al mondo, protagonista di progetti e performance che sono già nella storia del jazz. Con Take Zero, suo ultimo progetto, si focalizza sul mondo della canzone italiana e lo fa in compagnia di una leggenda vivente del batterismo in Italia come Bandini, che ha suonato in circa 600 dischi di musica italiana e vanta collaborazioni con mostri sacri della musica come Guccini, De Andrè, e Celentano. E con Massimo Morriconi, che ha alternato esperienze nel jazz a incursioni nel mondo della musica sia classica che leggera.

Concerto 7 dicembre

Mercoledì 7 dicembre 2022 – Teatro Acacia – ore 20.30
EMANUIL IVANOV, pianoforte

Domenico Scarlatti (1685 – 1757)
Sonata K.150 in fa maggiore
Sonata K.303 in do minore
Sonata K.192 in mi bemolle maggiore
Sonata K.188 in la minore
Sonata K.137 in re maggiore
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Sonata in re minore op. 31 n. 2 La Tempesta
Emanuil Ivanov (1998)
Tema con variazioni
Ferruccio Busoni (1866 – 1924)
Sonatina n. 6 super Carmen
Franz Liszt (1811 – 1886)
Après une lecture de Dante Fantasia quasi sonata 10b n.7

Note di sala
di Pier Paolo De Martino*

“Un vero evento musicale richiede varietà. Un pranzo che consiste solo di piatti forti, senza alternanza di contorni e dolci per stuzzicare e sviluppare l’appetito sarebbe sgradevole e fatale per la digestione. I pezzi scelti per un banchetto musicale devono essere disposti ad arte come le varie portate di un pranzo”: la metafora gastronomica con cui Anton Rubinstein, uno dei più grandi pianisti dell’Ottocento, descriveva quella che a suo avviso era logica ideale con cui costruire un programma di concerto, torna alla memoria guardando i titoli dei pezzi con cui Emanuil Ivanov si presenta al pubblico della Scarlatti. Non un percorso monografico e nemmeno un ordine rigorosamente cronologico; piuttosto un filo tematico, costituito da declinazioni diverse della tradizione sonatistica, a legare una varietà di “portate” musicali, disposte in modo tale da mettere il pianista in gioco con sonorità, stili, epoche e cimenti differenti, fra cui anche quello compositivo. Un modus operandi che si riallaccia alla concezione del recital invalsa nel pieno Ottocento e che porta Ivanov a proporsi anche nelle vesti di compositore: esattamente al centro – è infatti collocato il suo “Tema e Variazioni”, un pezzo eseguito in pubblico per la prima volta poche settimane fa, che viene a fare da “intermezzo” fra le due diverse parti del concerto.
Cinque brani di Domenico Scarlatti – K. 150, 303, 192, 188, 137 – aprono la prima parte, disponendosi secondo un’alternanza di tonalità maggiori e minori: un piccola selezione delle quasi 600 sue composizioni per tastiera giunte fino a noi, attraverso fonti non autografe nelle quali il termine “sonata” – indicante sostanzialmente un pezzo breve “da suonarsi” per distinguerlo da un pezzo “da cantarsi” – è intercambiabile con altri termini come “toccata”, “essercizio” o più genericamente “piéce de clavecin”. All’interno del differenziato e fantasmagorico corpus scarlattiano queste cinque sonate, non fra le più note e nemmeno fra le più virtuosistiche, sono accomunate da tessiture nitide, sonorità cristalline, sequenze di trilli e andamenti danzanti che danno corpo ad argute trame dialogiche a due voci, ora vivaci ora languide.
Non pochi elementi idiomatici della scrittura tastieristica di Scarlatti giunsero, per vie tortuose, fino a Beethoven. Ciò non toglie che dall’atmosfera galante e giocosa dei cinque pezzi di apertura, alla celeberrima Sonata op.31 n.2 “La tempesta”, il salto non potrebbe essere più grande. Siamo davanti a una delle composizioni maggiormente studiate e dibattute dell’opera beethoveniana, risalente a quell’anno di crisi e rigenerazione che fu per il musicista il 1802; l’anno del cosiddetto “testamento di Heiligenstadt”, drammatico atto di resa di fronte all’accertata, inarrestabile sordità. Una resa dolorosa che tuttavia, dal punto di vista creativo si mutò rapidamente in reazione vittoriosa: in quello stesso anno infatti Beethoven annunciò di voler intraprendere una “nuova via” come ricordò il suo allievo Carl Czerny. E la Sonata op. 31 n.2 può essere considerata a buon diritto il primo capolavoro prodotto da una svolta che avrebbe condotto a vertici come la Sinfonia “Eroica” e i Quartetti Razumovskij, con novità timbriche e formali tanto sconcertanti da far nascere in seguito fiumi di inchiostro alla ricerca di adeguate formule interpretative. A confondere le acque fin dall’inizio fu lo stesso Beethoven, quando ad Anton Schindler, venuto a chiedergli una chiave di lettura per questa Sonata, rispose: «Leggete “La tempesta” di Shakespeare» ( da qui il titolo che continua ad accompagnare l’op. 31 n.2). Già il memorabile esordio basta a disorientare l’ascoltatore, con quel contrasto eclatante fra l’arpeggio misterioso del Largo e le scale discendenti a note ribattute dell’Allegro, nel quale si trova in nuce tutto il materiale tematico ed emotivo del primo concitatissimo movimento; né è meno eclatante l’attacco della ripresa, col dolente recitativo che per alcuni interminabili istanti viene ad allentare la tensione e la rigorosa simmetria della struttura sonatistica. Strepitose invenzioni sonore plasmano anche l’Adagio centrale – che come il primo movimento si muove da un accordo arpeggiato, prendendo forma quasi gradualmente in una dimensione rasserenata, appena turbata da smorzati rulli di timpani – così come l’Allegretto conclusivo, in forma-sonata con due temi chiaramente delineati, che ritrova la concitazione del primo movimento ma stemperandone i contrasti e le tensioni in un inquieto, quasi affannoso moto perpetuo.
A circa un secolo di distanza da Beethoven, Ferruccio Busoni, dopo alcuni giovanili e fallimentari tentativi di approccio alla forma della Sonata classica, destinò al pianoforte sei Sonatine, fra il 1910 e il 1920: sei brani molto diversi fra loro, accomunati da un titolo che, facendo riferimento alle ridotte dimensioni, tornava alla vaghezza terminologica seicentesca ed evitava ogni (insostenibile) confronto diretto con i modelli classico-romantici. L’ultima della serie, la “Sonatina super Carmen”, scritta nel 1920 e pubblicata l’anno seguente, può essere considerata un duplice omaggio a Liszt e a Carmen, opera molto amata da Busoni fin dal primo ascolto. Pur contenendo passi di grande impegno tecnico, non si tratta affatto di un saggio di puro esibizionismo virtuosistico, come sembra voler sottolineare anche il sottotitolo, “Fantasia da camera”. I temi di Bizet vengono in effetti disposti secondo una logica architettonica che prescinde dall’ordine originario e sono quindi sottoposti a trasformazioni deformanti, trasfigurati e quasi dissolti attraverso le sperimentazioni timbriche, le armonie dissonanti e le escursioni politonali della riscrittura di Busoni.
Se la Sonatina super Carmen si può intendere come una riflessione sul genere della parafrasi operistica, la Fantasia quasi Sonata “Après une lecture de Dante” di Franz Liszt può a sua volta essere vista come un’arditissima sperimentazione mirata a innestare le strutture formali classiche sul tronco delle parafrasi e delle fantasie drammatiche, al cui sviluppo Liszt diede un contributo fondamentale. Frutto di quell’amore per la cultura italiana testimoniato dall’intera seconda annata delle “Années de pèlerinage”, di cui venne a costituire il brano conclusivo, fu approntata in una prima versione nel 1839 (intitolata “Fragment dantesque”), ma completamente revisionata e quindi condotta alla sua forma definitiva a Weimar fra il 1849 e il 1853, adottando un titolo che univa il riferimento all’op. 27 di Beethoven (“Sonata quasi una fantasia” capovolta in “Fantasia quasi sonata”) con la citazione di una poesia di Victor Hugo (“Après une lecture du Dante”, 1816). Liszt non lasciò alcuna indicazione esplicativa del “programma” di quest’opera ma i suoi tre gruppi tematici principali – quello iniziale, costruito sull’intervallo di tritono (che i teorici medievali consideravano “diabolus in musica”), il movimento cromatico che apre il Presto agitato e il grandioso tema di corale che gli fa seguito – nella più seguita tradizione esegetica vengono associati rispettivamente all’iscrizione sulla porta dell’Inferno dantesco, alle sofferenze delle anime dei dannati e all’episodio di Paolo e Francesca. Sottoposti a una sorta di sviluppo continuo, questi tre nuclei tematici sono combinati all’interno di un unico grande movimento di impressionante potenza drammatica e di respiro quasi sinfonico, nel quale vengono a fondersi, in un nuovo equilibrio, coesione formale e spirito improvvisatorio.

*Questo testo non può essere riprodotto, con qualsiasi mezzo analogico o digitale, in modo diretto o indiretto, temporaneamente o permanentemente, in tutto o in parte, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’autore o della Associazione Alessandro Scarlatti

 

MERCOLEDI’ 7 dicembre 2022 TEATRO ACACIA

Mercoledì 7 dicembre 2022 – Teatro Acacia – ore 20.30
EMANUIL IVANOV, pianoforte
Domenico Scarlatti – 5 Sonate; Ludwig van Beethoven – Sonata in re minore op. 31 n. 2 La Tempesta; Emanuil Ivanov – Tema con variazioni; Ferruccio Busoni – Sonatina n. 6 super Carmen; Franz Liszt – Après une lecture de Dante fantasia quasi sonata 10b n.7
Il giovanissimo vincitore del Concorso Pianistico Ferruccio Busoni 2019, uno dei più brillanti pianisti emergenti della scena internazionale, si presenta a tutto tondo con un programma che tra Scarlatti, Beethoven e Liszt inserisce un omaggio a Busoni e un brano di sua composizione.
Biglietti

SETTIMANA DI MUSICA D’INSIEME- Villa Pignatelli – 4 dicembre

Domenica 4 dicembre
Villa Pignatelli
Ore 10-13
prove aperte al pubblico musica da camera

Ore 20.30 Concerto
Johannes Brahms – Quartetto in do minore op. 51 n. 1; Giuseppe Martucci – Quintetto per pianoforte e archi op. 45

Costantino Catena, pianoforte
Tiziano Baviera – violino
Alberto Franchin – violino
Sara Dambruoso – viola
Tommaso Tesini – violoncello

Le prove aperte sono gratuite su prenotazione
I concerti sono gratuiti esclusivamente su prenotazione
prenotazioniscarlatti@gmail.com
Info telefono e Whatsapp 3426351571

La manifestazione è promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli città della musica”

e realizzata in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania

SETTIMANA DI MUSICA D’INSIEME – Chiesa Anglicana – 3 dicembre

Sabato 3 dicembre
Chiesa Anglicana di Napoli
ore 10-13
prove aperte Scarlatti Baroque Sinfonietta Parliamo di Musica per le Scuole

Ore 20.30 Concerto

Questo concerto è dedicato alla memoria di Marco del Vaglio
Johann Sebastian Bach – Cantata Ich habe genug BWV 82 per soprano, flauto traverso, archi e basso continuo, Concerto brandeburghese n. 5 in re maggiore per clavicembalo, flauto e violino BWV 1050, Cantata Jauchet Gott in allen Landen BWV 51 per soprano, tromba, archi e basso continuo.

Maria Grazia Schiavo, soprano
SCARLATI BAROQUE SINFONIETTA
Rossella Policardo, clavicembalo
Tommaso Rossi, flauto traversiere
Andrea Di Mario, tromba naturale
Giorgio Sasso, Marco Piantoni, violini
Rosario Di Meglio, viola
Manuela Albano, violoncello
Giorgio Sanvito, contrabbasso

La manifestazione è promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli città della musica”

e realizzata in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania

SETTIMANA DI MUSICA D’INSIEME – Villa Pignatelli – 2 dicembre

Venerdì 2 dicembre
Villa Pignatelli
ore 10-13
prove musica da camera Parliamo di Musica per le Scuole

ore 20.30
Concerto
Johannes Brahms – Quintetto in fa minore per pianoforte e archi op. 34 ; Antonin Dvorak – Sestetto in la maggiore op. 48 per archi

Antonello Cannavale, pianoforte
Gabriele Pieranunzi, violino
Vittorio Sebeglia, violino
Francesco Solombrino, viola
Virginia Luca, viola
Enrico Bronzi, violoncello
Fabio Fausone, violoncello

Le prove aperte sono gratuite su prenotazione
I concerti sono gratuiti esclusivamente su prenotazione
prenotazioniscarlatti@gmail.com
Info telefono e Whatsapp 3426351571

La manifestazione è promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Napoli città della musica”

realizzata in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania